Parlare di un tema come quello dell’abbandono della vita non è facile, è un tema delicato, intimo, a volte evitato ma che tocca la sensibilità di ognuno di noi e che chiunque prima o poi ha affrontato.
C’è chi questo problema lo vive ogni giorno in tutta la sua interezza nel corso della propria vita lavorativa e ne fa tesoro per trasmettere l’esperienza maturata soprattutto a chi alla vita si sta affacciando ora.
È con questi presupposti che nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione sull’importanza delle cure palliative e a sostegno di un sempre maggiore inserimento del Centro Cure Palliative (Hospice) di Vaio nel proprio territorio, l’associazione Dott. Bruno Mezzani onlus e la Coopeativa Aurora Dumus che gestisce il Centro Cure Palliative di Fidenza hanno promosso il progetto “UN CIELO PER L’HOSPICE”, rivolto agli alunni delle scuole dell’infanzia e primarie dei Comuni di Fidenza, Salsomaggiore, Busseto, Fontanellato, Soragna, San Secondo e Noceto.
Tra gli obiettivi del progetto quello di avviare una riflessione sul tema della morte come esperienza della vita stessa per evitare l’inutile e dannosa rimozione del problema e di conseguenza affrontare gli interrogativi che bambini, genitori e insegnanti si pongono su questa esperienza attraverso l’ascolto, la condivisione e la comunicazione.
Il fulcro del progetto sono stati i laboratori di lettura animata offerti alle 20 classi partecipanti nel corso dei quali una favola o un racconto hanno fornito occasione di dialogo e riflessione; la fiaba, infatti, consentendo ai bambini di identificarsi in situazioni e sentimenti rappresenta lo strumento più valido per affrontare il tema con la giusta delicatezza e quindi aprire con loro un canale di dialogo e comunicazione.
Il clima che si è creato a ogni incontro era di profonda intimità e rispetto, uno spazio “intimo” in cui i bambini hanno parlato, anche con commozione, delle proprie esperienze e sofferenze manifestando la loro innata solidarietà. Alla conclusione dell’incontro i bambini venivano invitati a tradurre in disegno le emozioni suscitate dal racconto e emerse in seguito al dialogo.
Tutta la produzione, circa 400 disegni, è stata anche oggetto di una mostra aperta al pubblico nel corso di una festa finale che ha coinvolto tutte le classi partecipanti al progetto; inoltre i disegni ritenuti più opportuni allo scopo saranno scelti per decorare i soffitto dell’Hospice in modo che i pazienti, costretti a volte a lunghi periodi di immobilità, possano trovarvi motivo di distrazione e conforto.