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Al Centro Diurno di Podenzano, mini robot e musica digitale aiutano a superare le barriere

Al Centro Diurno di Podenzano, mini robot e musica digitale aiutano a superare le barriere

Dal quotidiano "La Libertà" di Giovedì 9 Maggio 2019.
Tecnologia e musica come strumenti di crescita, inclusione e autonomia.
Al centro diurno educativo Auroradomus di Podenzano si ha un esempio concreto di come la tecnologia e la musica possano essere reali mezzi attraverso cui la persona possa fare un passo avanti nella sua crescita personale.
Due sono i progetti che stanno per partire al Centro diurno, che è sempre aperto verso l’esterno e sempre più parte integrante del tessuto sociale del paese grazie alla collaborazione con le associazioni locali.
I progetti sono stati presentati ieri pomeriggio dagli stessi “ragazzi”, giovani e meno giovani, che frequentano la struttura con sede in via Battisti.
“Robotic @al centro” è il primo progetto che, seguito dall’educatrice Daniela Scotti, utilizza due piccoli robot educativi Thymio, sviluppati dal Politecnico federale di Losanna e Zurigo, strumenti di formazione interattivi con sei comportamenti pre-programmati, ciascuno associato ad un colore. I ragazzi hanno lavorato, contestualmente divertendosi, con il “giallo esploratore” che esplora evitando gli ostacoli e il “rosso timoroso” che scappa se qualcosa si avvicina troppo.
Le loro mani erano gli ostacoli. «È una sperimentazione – ha spiegato Daniela Scotti – perché crediamo che le tecnologie diventino inclusive quando tutti le possano usare». Nel progetto “Robotic @al centro” c’è anche “Click4all”, una tecnologia con cui si possono inventare tastiere e mouse accessibili per persone con disabilità motorie e cognitive. Il computer in questo caso è stato collegato a mele, zucchine, forchette. Toccandoli, i ragazzi hanno potuto comporre melodie diverse. Un momento per loro davvero esaltante che ha suscitato ricordi ed emozioni. Seguito dall’educatrice Alessia Sorsi e attuato con l’associazione socio-musico-culturale Crazy Sound è il progetto “La musica fa centro” (giocando sulla parola centro per indicare sia unione sia il luogo in cui si vive il progetto).
«Musica non da eseguire o da leggere – ha spiegato Laura Cordani di Crazy Sound -, ma da trasporre in immagini. Dall’ascolto di un brano i ragazzi disegnano ciò che la musica trasmette». Il team di Crazy Sound è composto da Laura Cordani, Ly Anh Nguyen ed Alessandro Colpani. Tutti i lavori saranno esposti alla festa della Crazy Sound sabato 25 e domenica 26 maggio al Giardino Haway. «Siamo molto orgogliosi di avere sul nostro territorio una struttura come questa – ha commentato il sindaco Alessandro Piva -. Vedere questi nuovi progetti e l’entusiasmo di questi ragazzi è emozionante come loro stessi erano visibilmente emozionati perché facevano qualcosa con le loro mani e la loro volontà».

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