Da "La Libertà" del 12 Giugno 2022
"L'isola del tesoro" ospiterà ogni fine settimana cinque ragazzi del distretto di Piacenza Ponente seguiti da educatori.
Si chiama "l'isola del tesoro" ed è un appartamento con le pareti dai colori arancio, lavanda e tortora al primo piano di una palazzinadi via Garibaldi. Il "tesoro" contenuto al suo interno sono i ragazzi speciali che in ogni fine settimana vi abitano. Cucinano vanno a fare la spesa, rifanno il letto. In una parola sperimentano la vita indipendente e, perchè no, si preparano un domani a vivere lontano dai loro genitori, come qualsiasi alra persona adulta e autosufficiente.
L'inaugurazione dell'appartamento "per la vita indipendente" rappresenta come è stato sottolineato da più parti, "un sogno che si realizza" anche e soprattutto dopo le traversie che il progettto ha dovuto passare.
"Avremmo dovuto aprire nel febbraio del 2020, ma il giorno dopo lo scoppio della pandemia ci guardammo in faccia e decidemmo di sospendere per qualche settimana" ha ricordato la responsabile dell'ufficio di piano Silvia Castagna. L'appartamento, il cui logo è stato ideato dai ragazzi delle scuole medie è a disposizione dell'intero distretto di Ponente per cui rappresenta la prima e finora unica struttura nel suo genere presente nei 21 Comuni del comprensorio di Valtrebbia, Valluretta e Valtidone.
Quelle inziali poche settimane di attesa sono diventate così due anni, ma alla fine il sogno per i ragazzi speciali e per le loro famiglie è diventato realtà. In ogni fine settimana nell'appartamento ristrutturato convivono fino a cinque ragazzi insieme a un educatore della Cooperativa Auroradomus che li segue nei vari momenti della giornata. Gli educatori della cooperativa sono Daniela Rossetti, Marika Guolo, Alessia Sorsi e Ivan Santoro coordinati dalla responsabile Arianna Guarnieri. Con loro di notte lavora anche un'operatrice socio-sanitaria.
"Questa - ha sottolineato la responsabile Arianna Guarnieri - è una casa costruita da chi la abita e dal territorio in cui è inserita, che ne supporta il percorso di autonomia".
La cartina tornasole è data dalle storie dei ragazzi e il gradimento delle loro famiglie che da anni aspettavano di poter dare ai loro figli un'opportunità del genere.
"Oggi - ha sottolineato la sindaca Lucia Fontana - è l'avvio concreto di un progetto che tale non è più e alla cui riuscita abbiamo lavorato tutti".