Secondo le linee dell'Unione Europea, l'educazione linguistica in età prescolare differisce ampiamente all'interno degli Stati membri dell'Unione Europea, con risultati diversi.
Questo suggerisce il bisogno di arrivare ad un programma di educazione linguistica che sia unificato, a livello europeo, per quanto riguarda la fascia prescolare, sostenendo da una parte lo sviluppo della prima lingua e promuovendo dall'altra l'acquisizione di una lingua straniera o di una L2, come nel caso dei bimbi stranieri.
Il progetto Edugate si propone di raggiungere questo scopo attraverso un percorso di scambi pedagogici che hanno come focus le metodologie innovative per migliorare l'acquisizione del linguaggio.
L'11 ottobre la biblioteca zersoei Elefante che Legge, gestita da Aurora Domus per il comune di Piacenza da ormai 20 anni, ha ospitato 35 educatori/insegnati provenienti da Polonia, Lettonia, Svezia, Slovenia, Repubblica Ceca e Slovenia.
"La promozione della lettura nella fascia prescolare", spiega Arianna Guarnieri Cta dell'area infanzia e disabilità per Piacenza e Lombardia, "si conferma uno strumento pedagogico innovativo per l'acquisizione del linguaggio e per imparare una seconda lingua. Infatti, attraverso la lettura ad alta voce, l'intonazione, la mimica, le immagini di qualità i bambini riescono ad accedere al significato delle storie"
Daniela Rossetti, educatrice della biblioteca, ha letto diverse storie ai presenti, utilizzando tecniche di narrazione diverse: dalla sola voce, ai travestimenti, all'utilizzo di oggetti. L'equipe educativa ha scelto di accogliere e proporre le educatrici partecipanti al progetto Edugate con una piccola provocazione. Non una traduzione in inglese ma una traduzione in Lingua dei Segni. "Si tratta di un percorso che abbiamo avviato da qualche anno con molta passione e non senza incontrare qualche resistenza", racconta Daniela Rossetti, "vogliamo che tutti, anche i bambini sordi, possano godere di una storia raccontata. Crediamo fermamente, e i bambini ce lo hanno confermato, che la lettura possa essere una grande forma di integrazione. I bambini restano affascinati dalle "mani che parlano" e amano imparare i Segni".
"L'ho trovata una bellissima e stimolante idea, un modo per abbattere le barriere che continueremo a proporre con fiabe animate tradotte in Lingua dei segni" chiude Barbara Raimondi assistente alla comunicazione per persone sorde di Aurora Domus.