Durante il Convegno "L'Assistenza Educativa alla luce del D.Lgs 66/2017 sull'inclusione scolastica" organizzato dall'associazione temporanea di imprese Auroradomus-Eureka-Unicoop è stato presentato un un interessante cortometraggio sul ruolo e sulle attività dell'educatore all'interno dei servizi di supporto scolastico.
La realizzazione di un cortometraggio è sembrato il modo più chiaro e immediato per raccontare la quotidianità di un aspetto importante e complesso del mondo scolastico quanto il tema dell'inclusione scolastica. Il lavoro che gravita intorno all'assistenza scolastica non si esaurisce nelle ore erogate dal singolo educatore per il singolo alunno, ma è fatto di formazione, supervisione, progetti innovativi, incontri con gli specialisti. E' risultato quindi utile raccontare tutto l'ecosistema che gravita intorno al lavoro di cura e all'assistenza educativa rendendo visibile e partecipe la rete e i vari attori di questa rete.
Il cortometraggio nasce dall'idea raccontata da una mamma di un alunno per la quale ogni giorno la vita di suo figlio è un po' "come una fiction in cui tanti personaggi si intrecciano e proprio come per le fiction ogni giorno aspetti un nuovo episodio, una nuova puntata". Da questa idea è nata una ricca serie di interventi, stimolati da parole chiave che rappresentano il mondo dell'inclusione scolastica, che narrano i molteplici aspetti ed esperienze degli attori che in questa rete si intrecciano, allo scopo di delineare la filosofia di intervento quotidiano e un quadro della futura prospettiva di intervento - in un ottica di cambiamento e miglioramento continuo - per una scuola a dimensione di tutti, nel rispetto delle differenze e delle peculiarità di ciascuno.
Nella scelta stessa degli attori intervistati il video è stato costruito in un'ottica inclusiva perché ha coinvolto attivamente oltre agli operatori del servizio, la scuola e il comune di Piacenza, anche e soprattutto i ragazzi e le famiglie che quotidianamente usufruiscono del servizio e che sono, insieme agli operatori, i veri protagonisti.
Il messaggio che ne esce è proprio quello che per fare bene bisogna essere squadra e porre lo sguardo lontano, senza paura e accettando le sfide con creatività e innovazione, in un'ottica di miglioramento continuo, avendo "cura" degli alunni che ci vengono affidati e del contesto in cui sono inseriti.