Il 28 settembre 2024, presso l’oratorio San Michele a Fidenza, si è tenuto il convegno “Curare quando non si può guarire”, un evento di grande rilevanza organizzato in occasione del ventennale dell'Hospice "L’Albero della Vita" di Vaio. Il convegno ha rappresentato un'importante opportunità per fare il punto sulle cure palliative e sulla necessità di una rete di collaborazione efficace tra il pubblico e il privato, a beneficio dei pazienti e delle loro famiglie.
Durante l’evento, moderato da esperti del settore sanitario e arricchito da contributi di professionisti e caregiver, si è discusso di temi centrali come la riconciliazione terapeutica, i diritti del cittadino in tema di cure palliative e lo stato dell’arte della rete locale delle cure palliative nella provincia di Parma. L’obiettivo condiviso è stato quello di riflettere sull’importanza delle cure palliative come elemento essenziale per garantire un'assistenza olistica che includa supporto fisico, emotivo e psicologico.
Anna Tedeschi, direttrice dell’Hospice di Vaio, ha ribadito quanto le cure palliative siano fondamentali nel percorso di assistenza: "Solo attraverso la collaborazione e il supporto reciproco tra professionisti, istituzioni e privato possiamo garantire il miglior sostegno possibile ai pazienti e alle loro famiglie." L'Hospice, che da vent'anni rappresenta un nodo essenziale nella rete provinciale di cure palliative, accoglie ogni anno circa 300 persone affette da patologie oncologiche e cronico-degenerative, offrendo loro un’assistenza personalizzata grazie a un'équipe multidisciplinare di professionisti dedicati.
La Presidente di Auroradomus, Marina Morelli, ha portato i saluti e la voce della cooperativa, che sin dall'inizio ha gestito con dedizione l’Hospice. "Per noi – ha dichiarato Morelli – l'Hospice di Vaio rappresenta un esempio virtuoso di partenariato tra pubblico e privato, un progetto che abbiamo accolto come una grande opportunità per promuovere modelli di assistenza innovativi e centrati sulla persona. Questo Hospice è la dimostrazione di come la cura e la relazione siano al centro di ciò che facciamo, e di come la nostra cooperativa abbia saputo, per prima, cogliere l'opportunità di dare vita a un progetto di così alto valore umano e sociale."
Il contributo di Auroradomus in questi vent’anni è stato quello di costruire e mantenere una struttura dove la dignità e il benessere del paziente sono al centro di ogni scelta, in un ambiente accogliente e attrezzato, che favorisce anche il supporto delle famiglie. Grazie alla collaborazione di infermieri, medici, psicologi, volontari e tanti altri professionisti, l’Hospice è riuscito a diventare un punto di riferimento essenziale per il territorio.
L'evento si è concluso con la testimonianza toccante di un caregiver, che ha portato al centro del discorso l’importanza del sostegno umano nel percorso di cura, confermando quanto le cure palliative siano un diritto di ogni cittadino e un dovere per chi opera in questo settore.
Auroradomus continua con orgoglio il suo impegno in questo progetto, rinnovando la sua missione di garantire a tutti i suoi utenti un'assistenza di qualità, che metta la persona al centro.